Prestito infruttifero tra privati, cos’è?

Ci sono condizioni che avvantaggiano i rapporti privilegiati tra amici, parenti, conoscenti e soci di lavoro. Ecco, un esempio è quello del prestito infruttifero tra privati. Di cosa si tratta? Qual è la soluzione giusta per procedere? Qui trovi una serie di consigli.

prestito infruttifero tra privati

Il nome è sicuramente sinonimo del tipo di rapporto finanziario che si viene a creare. Il prestito infruttifero tra privati è un accordo tra individui in cui si conferisce una somma di denaro. E si restituisce solo quella cifra, senza interessi.

Quindi il prestito infruttifero tra privati è un modo per aiutare una persona, un conoscente. O un socio che ha bisogno di liquidità. La restituzione può avvenire con un’unica soluzione o attraverso delle rate. Ma non si tratta di una donazione.

Le soluzioni per ottenere un contributo economico per risolvere piccoli o grandi problemi sono diversi. C’è chi preferisce rivolgersi all’istituto del prestito personale e chi può puntare alla cessione del quinto. E se hai la possibilità c’è anche questa condizione che ti consente di ottenere una somma senza avere l’onere degli interessi.

Cos’è un prestito infruttifero tra privati

Con questo termine intendiamo un tipo di istituto finanziario tra due conoscenti, con un rapporto documentabile, per consegnare una somma di denaro da restituire senza interessi. Si tratta di una condizione amichevole che però hai dei confini ben precisi.

In Italia sono le società finanziarie, le banche e gli istituti di credito riconosciuti ad avere la possibilità di prestare denaro. E lo devono fare rispettando determinati criteri in termini di interessi. Tra privati è possibile donare o prestare liquidità. Ma bisogna rispettare alcune regole che riguardano, appunto, anche il prestito infruttifero.

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Caratteristiche di questo finanziamento

In primo luogo, il prestito infruttifero per essere pienamente legale non può sussistere tra estranei. E comunque deve avere carattere di straordinarietà. Nel senso che non puoi prestare 1.000 euro ogni mese a un amico, un conoscente o un parente.

Inoltre parliamo di importi di minima entità. In sintesi, con il prestito infruttifero non si possono movimentare grandi quantità di denaro ed è per questo che non sempre è lo strumento ideale per chi ha bisogno di un supporto importante per i propri progetti.

Come si chiede un prestito infruttifero?

Anche se viene riconosciuto come lecito, il prestito infruttifero deve seguire determinate procedure. In primo luogo questo passaggio di denaro si deve rintracciare facilmente, il fisco deve essere in grado di riconoscere e documentare i movimenti:

“Risulta estremamente importante documentare la provenienza delle somme date, ed in questo ci si può sentire abbastanza garantiti dal fatto di aver utilizzato uno strumento di pagamento tracciabile, quale il bonifico bancario”.

Secondo brocardi.it bisogna inviare la somma di denaro attraverso uno strumento come il bonifico bancario che consente di tenere una contabilità chiara dei movimenti. Ovviamente, tutto questo è importante ma non sufficiente.

Per rendere ufficiale il percorso si rispettano ulteriori passaggi. Per essere più precisi abbiamo quattro tipi di prestito infruttifero che si differenziano in base alla procedura messa in campo per rispettare le norme di chiarezza e trasparenza.

Prestito infruttifero stipulato con scrittura privata

Uno dei metodi più sicuri e convenienti – almeno dal punto di vista della sicurezza operativa – per chiedere il supporto economico di un amico: la scrittura privata.

In pratica si tratta di un prestito tra privati supportato da un contratto scritto che tutela creditore e debitore nei confronti di un eventuale accertamento. Cosa indicare in questo contratto che bisogna registrare presso l’Agenzia delle Entrate?

  • Dati anagrafici del creditore.
  • Dati anagrafici del debitore.
  • Importo prestato.
  • Data apposta presso un ufficio postale.
  • Dicitura che è infruttifero, privo di interessi.
  • Durata del prestito.
  • Modalità di rimborso (per intero o rate).

Nel documento aggiungi la stringa: “Contratto di mutuo redatto secondo le norme di cui all’art. 1813 cc e seguenti” con eventuali garanzie e finalità del rapporto tra privati.

Ricorda di citare il fatto che si tratta di un prestito infruttifero. Alla fine si registra tutto presso l’Agenzia delle Entrate pagando l’imposta di registro pari al 3% della somma prestata e un bollo di 16 euro per ogni 4 facciate del contratto.

Altri metodi per avere un prestito infruttifero

Altre tipologie da prendere in esame: epistolare, cambiale, bonifico. Nel primo caso scriviamo un contratto simile a quello indicato. Ma viene inviato via posta, firmato e spedito controfirmato. Non è necessario la registrazione all’Agenzia delle Entrate.

Il metodo del bonifico è quello che utilizza come prova dell’importo ricevuto il documento bancario. Per evitare problemi bisogna specificare nella causale, con attenzione, che l’importo è relativo a un prestito infruttifero con finalità precisa.

Ultima soluzione: le cambiali. In questo caso utilizziamo questo strumento per documentare la relazione. Inoltre la cambiale viene usata anche come soluzione per forzare eventuale mancato pagamento. Il costo è di 12 per mille dell’importo registrato.

Cosa accade se non mi restituiscono il prestito?

Grazie alle soluzioni ufficiali appena indicate, puoi esigere un decreto ingiuntivo dal giudice una volta dimostrata la documentazione. Se non viene rispettato l’obbligo, dopo 40 giorni hai diritto di procedere con la restituzione forzata.

Cosa rischio se non seguo le regole?

L’Agenzia delle Entrate, notando movimenti di denaro non giustificati, può effettuare un accertamento. Se non si rispettano le procedure che permettono di chiarire il tipo di rapporto, c’è il rischio di incappare in sanzioni importanti che riguardano la violazione delle norme anti-riciclaggio e la classificazione del prestito come usurario.

Puoi ben capire che siamo in un campo in cui non è conveniente addentrarsi con leggerezza. Basta un dettaglio per avere delle conseguenze importanti.

Ad esempio, se nella causale il prestito non viene indicato come infruttifero si rischia di incorrere in sanzioni dovute al fatto che l’Agenzia delle Entrate presume un guadagno economico non dichiarato da quel versamento. Meglio procedere con i piedi di piombo o, magari, ottenere un prestito da una finanziaria. Se scegli quello giusto, valutando al meglio TAN e TAEG, puoi ottenere dei tassi di interesse vantaggiosi.

Da leggere: cos’è la cessione del quinto?

Alternative al prestito infruttifero tra privati

Non sempre è possibile ricorrere a questa soluzione per ottenere la giusta liquidità per raggiungere i propri obiettivi. Oppure hai bisogno di una soluzione più strutturata, da restituire nel tempo con i giusti interessi ma che ti garantisca un’entrata economica.

Ma che sia all’altezza dei tuoi progetti. Ecco perché molti clienti ci chiedono consulenza per seguire le pratiche necessarie a ottenere la cessione del quinto dello stipendio o del prestito personale. Vuoi anche tu maggiori informazioni?

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Prestiti e cessioni

Silvio Parisella

Sono un agente finanziario specialist inscritto all'albo OAM A4128. Mi occupo di prestiti dal 2005 con particolare attenzione al comparto sanità. Ho finanziato migliaia di medici, infermieri presenti in tutta Italia attraverso i prodotti di Prexta S.p.A. Gruppo Bancario Mediolanum. I contenuti e le opinioni eventualmente espresse all’interno di questo blog non rappresentano né corrispondono necessariamente al punto di vista dell’Azienda per cui lavoro.
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