Come funziona la cessione del quinto per statali?

Ci sono una serie di valutazioni da fare quando decidi di chiedere una cessione del quinto avendo alle spalle la sicurezza di un posto fisso nella Pubblica Amministrazione. Ecco cosa sapere e fare oggi per muovere i primi passi nel modo giusto.

La cessione del quinto per statali

La cessione del quinto per statali è uno degli strumenti finanziari più noti e conosciuti. La sua funzione è semplice: chiedi un prestito e ottieni una liquidità da usare per affrontare sfide o concederti dei benefit. Poi restituisci con rate mensili.

Queste rate coprono il 20% dello stipendio, non oltre. La cessione del quinto è un finanziamento che riguarda diverse condizioni lavorative, anche pensionati e dipendenti a tempo determinato. A patto che il contratto di lavoro finisca dopo la restituzione completa del prestito. Questa è la base di partenza condivisa.

Ci sono delle differenze sostanziali quando si affronta il tema del quinto per i dipendenti pubblici. Gli statali hanno delle condizioni differenti? Ecco cosa sapere.

Cos’è la cessione del quinto per statali?

Si tratta di una forma di finanziamento rivolta a dipendenti della Pubblica Amministrazione che eroga liquidità da restituire a tassi fissi con la decurtazione del 20% dello stipendio. Il nome deriva proprio da questa regola: 1/5 del salario viene trattenuto a monte in modo da non arrivare sul conto corrente del dipendente.

Questo percorso di prelievo della rata dà garanzia di restituzione del debito alla finanziaria e permette di gestire il rapporto con maggior serenità. Questo anche da parte del richiedente che non deve ricordare di effettuare il versamento mensile. La cessione del quinto dello stipendio viene regolamentata dall’art. 5 del DPR n. 180:

“Gli impiegati civili e militari e i salariati delle Amministrazioni dello Stato anche ad ordinamento autonomo possono contrarre prestiti, ai sensi dell’art. 5, qualora siano in attività di servizio, abbiano stabilità nel rapporto di impiego o di lavoro, siano provvisti di stipendio o salario fisso e continuativo ed abbiano diritto a conseguire un qualsiasi trattamento di quiescenza”. 

Chi può chiedere la cessione del quinto

In linea di massima tutti i dipendenti con contratto a tempo indeterminato o pensione possono chiedere e ricevere la cessione del quinto dello stipendio e il datore di lavoro non può opporsi. Sono esclusi i lavoratori con partita IVA e precari.

Anche i protestati possono accedere alla cessione del quinto dato che, pur essendo cattivi pagatori, la rata viene prelevata dallo stipendio senza intercessione.

Come funziona la cessione del quinto per statali?

Però la cessione del quinto per gli statali è rivolta solo a chi ha un contratto di lavoro stipulato con la Pubblica Amministrazione. Questo significa che sono inclusi nella lista dei possibili beneficiari di questo finanziamento le persone che lavorano in enti statali e parastatali. Ad esempio, sono compresi gli individui che lavorano come:

  • Dipendenti di un ministero (della difesa, degli interni…).
  • Appartenenti alle forze dell’ordine (Polizia, Carabinieri, Finanza).
  • Professori, dipendenti degli istituti scolastici e degli enti locali.
  • Dipendenti di comuni, regioni e provincie.
  • Forze Armate di areonautica, marina militare, esercito.
  • Dipendenti parapubblici parastatali, vigili del fuoco.

I requisiti per chiedere la cessione del quinto dello stipendio come statale? Bisogna avere un contratto di lavoro indeterminato, anche se vicini all’età pensionabile, e aver compiuto 18 anni di età percependo uno stipendio fisso al momento della richiesta.

Da leggere: differenza tra prestito personale e cessione del quinto

Cessione del quinto per statali: i documenti

Per chiedere la cessione del quinto nella Pubblica Amministrazione sono sufficienti pochi documenti: codice fiscale (quindi tessera sanitaria), documento d’identità e busta paga. Non sono richieste garanzie aggiuntive, firme di garanti o di coniugi.

Quali sono le caratteristiche tecniche?

Il finanziamento che porta il nome di cessione del quinto ha come caratteristica base la restituzione forzata a monte, prelevata dallo stipendio o dalla pensione.

Nel caso specifico parliamo di un prestito non finalizzato, non bisogna giustificare il motivo per cui è stato chiesto, rivolto ai dipendenti della Pubblica Amministrazione.

Quali sono i tempi della restituzione?

Dipende dalle esigenze. Per restituire un debito contratto con la cessione del quinto per statali puoi spalmare l’importo su un massimo di 120 rate mensili a tasso fisso. Il minimo, invece, è di 24 rate. Quindi il debito si può dividere in due anni.

Quali sono i vantaggi concreti?

Con una cessione del quinto per gli statali puoi avere prestiti da restituire in tempi piuttosto lunghi per importi anche di 50.000 euro con un tasso di interesse stabile. Inoltre per i dipendenti pubblici la cessione del quinto si presenta piuttosto vantaggiosa dato che non ci sono spese accessorie e di gestione.

Cosa accade se si viene licenziati?

Il processo necessario per pagare le rate della cessione del quinto dello stipendio da licenziati si rifà su TFR, il trattamento di fine rapporto. Se questa somma non riesce a coprire il residuo della cessione del quinto sarà l’assicurazione ad affrontare il problema. Quindi il debitore dovrà restituire l’importo a questo istituto.

Posso avere altri finanziamenti?

Con la cessione del quinto dello stipendio per i dipendenti pubblici puoi avere altri finanziamenti in corso. Questo perché la restituzione avviene dallo stipendio.

Come funziona per i pensionati statali?

C’è il prestito relativo alla cessione del quinto della pensione per gli iscritti all’INPS. Qui rientrano i prestiti ex INPDAP dato che quest’organo non esiste più.

Ottenere un prestito con cessione del quinto di statali è facile ma bisogna effettuare una richiesta seguendo una procedura precisa. Se vuoi scoprire anche tu i passaggi necessari e valutare il miglior tasso d’interesse puoi contattarci in qualsiasi momento.

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Prestiti e cessioni

Silvio Parisella

Sono un agente finanziario specialist inscritto all'albo OAM A4128. Mi occupo di prestiti dal 2005 con particolare attenzione al comparto sanità. Ho finanziato migliaia di medici, infermieri presenti in tutta Italia attraverso i prodotti di Prexta S.p.A. Gruppo Bancario Mediolanum. I contenuti e le opinioni eventualmente espresse all’interno di questo blog non rappresentano né corrispondono necessariamente al punto di vista dell’Azienda per cui lavoro.
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Franco Scatigno
Franco Scatigno
2 anni fa

Un pensionato che dovrà avere il suo TFS relativo a pochi anni di lavoro può intanto chiedere una cessione o un prestito aggiuntivo senza bloccare il rilascio del TFS ? Grazie

Franco Scatigno
Franco Scatigno
2 anni fa

Grazie. Nel frattempo avevo avuto la stessa risposta per cui mi è stato utile, la sua risposta, come conferma.