Libretti di risparmio, cosa sono e a cosa servono

Diciamo la verità: il libretto di risparmio è uno dei metodi preferiti per avere sotto controllo il denaro messo da parte con lavoro e mille attenzioni. Noi che ci occupiamo anche di buona gestione delle risorse economiche siamo interessati a questo prodotto.

Libretti di risparmio, cosa sono e a cosa servono

Il libretto di risparmio, noto come conto deposito, è uno dei metodi più diffusi e utilizzati in Italia per mantenere ben salde le proprie finanze. Sia le banche che le Poste Italiane hanno un servizio del genere e la sua caratteristica base è chiara: questa prestazione serve a conservare una certa somma di denaro ottenendo una serie di servizi.

I benefici operativi, però, sono limitati rispetto a un conto corrente vero e proprio. Nonostante questa condizione, il libretto di risparmio (LdR) resta una soluzione molto utilizzata, comune. Anche per la gestione delle risorse familiari. Vuoi scoprire perché?

Cos’è un libretto di risparmio, definizione

Stiamo parlando di un prodotto finanziario messo a disposizione da istituti bancari per mantenere somme di denaro al sicuro ottenendo dei benefici. Come versamenti, prelievi, accredito pensione o stipendio. Altro da sapere sul conto deposito?

C’è anche la possibilità di avere carte di debito ma non di credito. Infatti, una delle caratteristiche del libretto di risparmio è proprio questa: non viene inteso come uno strumento per ottenere un credito o uno scoperto dalla banca. In buona sintesi?

È un prodotto perfetto per piccoli risparmiatori e utenti che hanno esigenze semplici. Però non sono previsti servizi avanzati come l’apertura del credito sul conto corrente.

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Tipi di libretti: nominativi e al portatore

Di base esistono due tipologie di libretti di risparmio: nominativi e al portatore. I primi sono quelli che tutti noi conosciamo e si legano all’identità di chi decide di avviare il servizio, ma possono essere anche cointestati. Poi abbiamo i libretti di risparmio al portatore che però non sono più ammessi. Come ricorda Il Sole 24 Ore, infatti:

“Il colpo di grazia per i libretti al portatore è arrivato lo scorso anno con il varo del Dlgs 90/2017, che ha recepito la IV direttiva comunitaria in materia di antiriciclaggio. Già dall’estate del 2017 è consentita, infatti, esclusivamente l’emissione di libretti di deposito, bancari o postali, nominativi”. 

Quindi, i libretti di risparmio al portatore – ovvero quelli che possono essere utilizzati da chi lo possiede e non sono legati a un soggetto specifico. Attenzione, dopo il 31 dicembre 2018 i libretti al portatore in circolazione sono considerati fuorilegge.

Libretti di risparmio postali e della banca

Oltre alla distinzione tra nominali e al portatore, si può fare un’ulteriore differenza tra libretti di risparmio postali e bancari. Quali sono i punti essenziali da valutare?

Libretti postali

  • Con i libretti postali il denaro è garantito dallo Stato.
  • Sono emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti.
  • Sono perfetti per le operazioni online.
  • Inoltre non hai costi di gestione.

Spesso i libretti di risparmio postali vanno di pari passo con i buoni fruttiferi, prodotti adatti a una clientela attenta alle proprie finanze e che ha esigenze di base sia per la gestione quotidiana del denaro che per il risparmio sul lungo periodo.

Libretti bancari

Offrono condizioni e soluzioni diverse in base all’istituto. Il prodotto più interessante è il libretto di risparmio per i pensionati con zero spese di apertura e nessun canone annuo, accredito gratuito del cedolino pensionistico e prelievo del contante gratis.

Anche i libretti di risparmio per i figli hanno delle funzioni interessanti, come possibilità di prelievo dagli sportelli della banca e limiti massimo per la spesa: queste soluzioni sono perfette per iniziare a prendere confidenza con strumenti più avanzati.

Tasse e interessi dei libretti di risparmio

Ci sono dei costi legati al libretto di risparmio? Sì, se l’importo che viene accumulato supera i 5.000 euro si paga un’imposta di bollo pari a 34,20 euro l’anno. Ma non è tutto.

Si arriva a 100 euro per persone giuridiche e partite IVA. Come evitare di pagare l’imposta di bollo sui libretti? Semplice, bisogna rimanere sotto la soglia minima oppure si cerca un istituto che lo paga al posto tuo per incentivare i nuovi clienti.

E come funziona con gli interessi? Dipende dalle politiche dell’istituto, in linea di massima sono molto bassi e spesso non coprono neanche le spese anche perché bisogna pagare il 26% sul maturato. Una cifra che è aumentata nel tempo, senza dimenticare che prima non c’erano neanche le imposte sugli interessi incassati.

Quindi il libretto di risparmio non è di certo lo strumento giusto per fare investimenti ma per mantenere un po’ di denaro a disposizione delle spese quotidiane

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A chi conviene aprire un conto deposito?

Questo strumento è dedicato soprattutto a chi non ha grandi esigenze in termini di servizi e credito per effettuare acquisti o pagamenti. Quindi, è perfetto per pensionati o dipendenti statali che devono accreditare buste paga o cedolini. Un po’ come avviene per la cessione del quinto: contattami se vuoi maggiori informazioni.

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Educazione finanziaria

Silvio Parisella

Sono un agente finanziario specialist inscritto all'albo OAM A4128. Mi occupo di prestiti dal 2005 con particolare attenzione al comparto sanità. Ho finanziato migliaia di medici, infermieri presenti in tutta Italia attraverso i prodotti di Prexta S.p.A. Gruppo Bancario Mediolanum. I contenuti e le opinioni eventualmente espresse all’interno di questo blog non rappresentano né corrispondono necessariamente al punto di vista dell’Azienda per cui lavoro.
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