Dove si trova il TFR in busta paga?

Il TFR, vale a dire trattamento di fine rapporto, è una voce importante della busta paga. Per capire come e dove si trova basta dare uno sguardo al documento: ecco tutto quello che devi sapere per leggere in dettaglio le voci e scoprire qual è il valore maturato.

Dove si vede il TFR in busta paga

Ogni mese si matura una parte di liquidazione, nota anche come trattamento di fine rapporto. Questa somma si può leggere sul cedolino che viene consegnato al dipendente come sintesi delle voci specifiche dello stipendio percepito. Dove si vede il TFR in busta paga? Questi dati sono situati nella parte finale del documento.

Il TFR si trova nella sezione dedicata ai dati previdenziali. Ci sono diverse voci che riguarda il trattamento di fine rapporto, in particolar modo quelle relative all’importo sul quale si calcola la quota mensile, il TFR maturato nel mese corrente, nell’anno corrente e quello relativo al 31 dicembre dell’anno precedente, rivalutazione.

Cos’è e come si calcola il TFR

Il TFR, o trattamento di fine rapporto, è una somma che viene consegnata al dipendente nel momento in cui si chiudono le relazioni professionali con l’azienda. La somma della liquidazione è pari al totale della retribuzione annua divisa 13,5.

Poi questa cifra va modellata intorno all’indice di rivalutazione che è uguale al 75% dell’inflazione più 1,5% fisso. Appare chiaro, quindi, che è facile sbagliare.

Per conoscere l’ammontare in Euro del TFR – e fare un calcolo del tesoretto da incassare nel momento in cui si terminano i rapporti lavorativi – c’è bisogno di una mano concreta. Ecco perché è importante capire dove si trova il TFR in busta paga.

Da leggere: come si calcola la pensione?

Dove si vede il TFR in busta paga

Nella busta paga non c’è un unico valore per indicare il trattamento di fine rapporto (noto anche come liquidazione). Ma, come anticipato, trovi una serie di voci:

  • Retribuzione utile al calcolo del TFR.
  • TFR maturato nel singolo mese.
  • Totale TFR al 31 dicembre precedente.
  • Totale TFR dell’anno in corso.
  • Rivalutazione del trattamento di fine rapporto.

A volte ci sono anche altre voci, come il trasferimento del TFR in un fondo differente, eventuali anticipi già versati o diretti verso un fondo di previdenza complementare.

Quindi, come puoi ben capire, nella busta paga puoi avere tutti i dati necessari per approfondire cosa hai accumulato nel tempo grazie al trattamento di fine rapporto.

Perché conoscere il tuo TFR?

Chiaro, ora sai dove si vede il TFR e puoi conoscere l’ammontare specifico, totale e parziale. Ma perché è così importante per il dipendente avere quest’informazione?

Dove si vede il TFR in busta paga

In parte il dato che vuoi conoscere riguarda una semplice curiosità: vuoi sapere quanto ti spetta alla fine del tuo rapporto di lavoro. Oppure devi chiedere un anticipo e usare una somma extra per alcune necessità. Non è un passaggio particolare, l’Art.2120 del Codice Civile presenta la possibilità di chiedere un anticipo:

“Il prestatore di lavoro, con almeno otto anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro, può chiedere, in costanza di rapporto di lavoro, una anticipazione non superiore al 70 per cento sul trattamento cui avrebbe diritto nel caso di cessazione del rapporto alla data della richiesta”.

L’anticipazione viene elargita una sola volta e detratta dalla somma finale. Inoltre può essere richiesta per motivi di salute, o per acquistare una casa. In questi casi puoi chiedere a un consulente supporto sull’anticipo di liquidazione in modo da ottimizzare i tempi.

Alternativa all’anticipo di TFR?

Questa somma può essere utile per affrontare determinate spese ed è pieno diritto del dipendente chiedere quanto ti spetta. Puoi anticipare la tredicesima e anche il TFR.

Ma ci sono più strade da seguire se hai bisogno di un contributo e non vuoi intaccare il tesoretto della liquidazione. Ad esempio puoi chiedere una cessione del quinto per importi più consistenti o un prestito personale. Per aiutarti nella decisione puoi leggere l’articolo che indica la differenza tra prestito e cessione del quinto.

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Silvio Parisella

Sono un agente finanziario specialist inscritto all'albo OAM A4128. Mi occupo di prestiti dal 2005 con particolare attenzione al comparto sanità. Ho finanziato migliaia di medici, infermieri presenti in tutta Italia attraverso i prodotti di Prexta S.p.A. Gruppo Bancario Mediolanum. I contenuti e le opinioni eventualmente espresse all’interno di questo blog non rappresentano né corrispondono necessariamente al punto di vista dell’Azienda per cui lavoro.
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